Sono Padre di quattro figli, appassionato di cucina, moderatamente ambientalista, presidente dell’Associazione degli Abruzzesi a Roma, fondatore di Symbola, membro di Confindustria… ah, ovviamente sono anche il presidente di Carsa. Circa i miei ruoli ho perso il conto da tempo, ma riesco ancora a districarmi, perchè tutte le mie inclinazioni portano verso lo stesso fine… pensare e vivere da pionieri, a metà strada tra passato e presente per costruire strategie capaci di anticipare il futuro. Almeno questa è la meta… per il momento si continua a navigare, mostrando serenità anche quando il mare è in burrasca….-)
Essere creativi significa evitare di essere incasellati, quindi evitare di autopercepirsi come tali, altrimenti è la fine. Significa capire il mondo senza ridurlo ai propri valori. Significa accettare i critici e i nemici come i tuoi migliori consiglieri. Significa non dare mai niente per scontato. Significa fare, ma essere pronti a rifare da capo, rovesciando i canoni in cui credevi fino a cinque minuti prima. Una cosa che, devo dire, mi riesce abbastanza facilmente visto che spesso non vado d’accordo neanche con me stesso
In principio furono “Incompreso”, “Il Piccolo Lord” e il mitico libro “Cuore”: me ne regalarono tre alla prima comunione. Il primo quotidiano a dieci anni, Il corriere dello Sport/Stadio, poi con il passare del tempo si sa… si peggiora e la situazione è precipitata a tal punto che oggi mi ritrovo tra le mani il Manifesto. Ho sempre vissuto di libri e secondo voi che lavoro potevo fare? Ho imparato che bisogna ri-partire sempre da capo, senza dare mai nulla per scontato. L’immagine nella quale mi ri-conosco è la condizione di una di quelle foglie di Ungaretti, si sta come d’autunno sugli alberi le foglie, un capolavoro assoluto che non ha bisogno di essere ri-scritto.
Mi sveglio con alcune parole sulla punta della lingua. Le cerco, le perdo, le riacciuffo. Mi stanco, vado a dormire. Mi sveglio con altre parole sulla punta della lingua. Le cerco, le perdo, le riacciuffo. Mi stanco, vado a dormire. Mi sveglio con altre parole sulla punta della lingua… continua…
Ho iniziato da ragazzo con la fotografia, trovandomi nelle situazioni e nei posti più strani. Dalle nuvole ai fondali marini, dagli Appennini alle Ande. Dovunque posassi il mio sguardo la mia testa faceva click prima dell’obiettivo. Dovunque andassi mi perdevo. Oggi? Continuo a perdermi..
anche in ufficio